Teatro Comunale Giuseppe Borgatti.


"Il 26 novembre 1856 il Consiglio comunale approvò il progetto che era stato presentato "in solido" dal professor Fortunato Lodi di Crevalcore e dall'ingegnere comunale centese Antonio Giordani : tale progetto prevedeva, per una spesa di circa 32.000 scudi, l'edificazione del nuovo teatro sull'area fino ad allora occupata dal vecchio molino superiore, all'incrocio tra la via di Mezzo superiore ed il vicolo delle Beccarie.

Il 5 maggio 1858, con la posa della prima pietra, si dette inizio ai lavori di costruzione, che sotto la direzione dello stesso Giordani, si protrassero fino al 1861."

Evidente, nel cuore della città, per il particolare rivestimento e abbellito da un'elegante decorazione in cotto, è il Teatro Comunale Giuseppe Borgatti. Costruito fra il 1856 e il 1861 su progetto di Antonio Giordani di Cento e Fortunato Lodi di Crevalcore, venne inaugurato come "Teatro Municipale" il 15 agosto del 1861 con la rappresentazione di due opere la "Traviata" di Giuseppe Verdi e l' "Isabella d'Aragona" di Pedrotti dirette dal Maestro centese Leone Sarti.
La costruzione muraria dello stabile fu affidata ai fratelli Pasti di Bologna mentre le sculture e decorazioni in rilievo vennero eseguite dalla ditta Andrea Boni di Milano, gli scenari furono realizzati dai famosi scenografi bolognesi Luigi Bazzani, detto il Bazzanetto, e Tito Azzolini.
Ad appena un anno dall'inaugurazione, a causa del rapido deterioramento di alcune travi di legno, si dovettero rifare la pavimentazione e la soffittatura delle sale del ridotto, che vennero affrescate nel 1863: lo svizzero Girolamo Bellani eseguì le decorazioni ed il milanese Canepa dipinse le figure ed i putti dei soffitti.

Il prospetto esterno è caratterizzato dalla vistosa decorazione a bande policrome arancioni e gialle e bassorilievi in terracotta riproducenti persone celebri e scene musicali nello sfondo di fregi mitologici e naturalistici che evidenziano le fasce orizzontali, le incorniciature dei portali, delle finestre e del timpano; allorquando la facciata del teatro venne restaurata negli anni 1935/36 le decorazioni in terracotta vennero rifatte dal concittadino Prof. Arturo Lazzari.
Particolare risalto è dato alle tre arcate d'ingresso al teatro, sovrastate da altrettante finestre coronate dal monumentale timpano. L'interno presenta una struttura semplice ed elegante; la sala ha pianta a ferro di cavallo, tipica del teatro all'italiana, circondata da trentatré palchi disposti su tre ordini, di una balconata e di un parterre, per una capienza totale di 432 posti così suddivisi;

Platea: 158 posti
Palchi: 140 posti
Galleria Centrale: 30 posti
Barcacce: 2 per un totale di 20 posti
Loggione: 68 posti
Gallerie Laterali: 2 per un totale di 16 posti

Nel progetto originale la capienza totale prevista era di poco più di 1000 persone.
Una semplice decorazione a stucco orna i parapetti dei palchi, mentre assai interessante è l'originale soffitto con elementi in legno intagliato e dipinto come pure interessante è la ricca decorazione a stucco che torna nei capitelli di atri, ridotti, scale; completa l'interno il palcoscenico e la "buca" dell'orchestra.

Nel 1964 al teatro di Cento, ormai da tempo inserito nei circuiti delle più importanti compagnie d'opera e di prosa, viene revocata l'agibilità per motivi di statica; è stato riaperto al pubblico dopo i restauri, nella primavera del 1974. Nel corso dell'ultimo restauro è stato purtroppo rifatto il palcoscenico con struttura portante in cemento armato, assai nociva per l'acustica e per l'elasticità del piano scenico. Anche le graticciate ottocentesche sono state rimosse e sostituite. Resta, purtroppo semisommerso da strutture per l'impianto termico, l'originario meccanismo per il sollevamento della platea, restano pure le macchine per il rumore della pioggia e del tuono, di fattura singolarmente raffinata.

Il magnifico sipario che chiude il boccascena è opera del pittore bolognese Antonio Muzzi., il quale lo realizzò nel 1861 su incarico dell'Amministrazione Comunale in occasione dell'inaugurazione del teatro cittadino avvenuta lo stesso anno. Il momento storico raffigurato è "La Regina Cristina di Svezia in visita al Guercino nello studio di Bologna". Il dipinto realizzato a colori a tempera su tela di canapa sottile misura 8,30 x 11,30. metri.

Nella lunga storia del Teatro Comunale due importanti avvenimenti ebbero grande importanza e sono entrambi ricordati da due lapidi che tutt'ora si possono ammirare nell'interno del Teatro.
Il primo avvenimento ricorda la visita del Maestro Giacomo Puccini che ebbe luogo la sera del 25 settembre 1923 allorquando l'insigne maestro assistette dal Palco Reale alla rappresentazione della sua Manon Lescaut. Il secondo avvenimento venne festeggiato la sera del 30 settembre 1924 quando il Patrio Municipio su proposta della giunta Comunale deliberava di intitolare il teatro Comunale al nome dell'illustre concittadino tenore Giuseppe Borgatti insuperabile interprete Wagneriano; in quell'occasione il Borgatti cantò per la prima volta a Cento in un concerto di beneficenza che frutto un incasso netto di L. 17.000.

All'interno del Teatro trovano collocazione il "Museo Borgatti" con cimeli donati personalmente dal tenore alla città, inaugurato nel 1933 ed il "Museo Arrigo Tassinari" che raccoglie fotografie e documenti dell'illustre flautista centese.






Fonte foto web (crediti da attribuire)

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