Via Ponte Reno - Edicola Votiva dedicata alla Madonna di San Luca

 


Edicola ex voto sita lungo la via Ponte Reno   eretta da Agostino Vancini nel 1884 per grazia ricevuta.

L’edicola è organizzata secondo un classico e solido impianto compositivo (basamento; ripiano; pilastri, nicchia centinata; timpano) in mattoni a faccia a vista arricchita da frontali e da un inginocchiatoio in marmo di Verona scolpito e da alcuni ornamenti in pietra serena, la nicchia, conclusa in alto da un arco a tutto sesto, è delimitata da una mostra in marmo bianco leggermente rilevata che poggia su una mensola in pietra aggettante; all’interno del vano, chiuso da un modesto infisso in ferro e rete, un olio su tavola datato 1835 rappresentante la Madonna di San Luca a cui l’intera edicola è dedicata.

Un primo pilastro, in cui fu inserita un’immagine della Madonna di San Luca, fu fatto erigere, nel 1834, da un certo sig. Antonio Serra, indotto a tale decisione da tal Paolo Boriani, detto il Coronaro, il quale andava raccontando di avere veduto in visione la Beata vergine che gli aveva così parlato: “Quanta gente verrebbe da me sul Monte della Guardia, ma non può farlo per il lungo viaggio, per indigenza, per imperfezione fisica o per malattia! Quindi va, fa in modo che qui vicino a Cento sia fatto un pilastro e che vi sia posta la mia immagine dove quelli che verranno ad adorarmi, acquisteranno le stesse grazie, come se fossero venuti al Monte nei giorni in cui mi vi trasportano. Desidererei poi che ogni anno, nel giorno a me dedicato, l’immagine fosse portata in una delle Chiese di Cento”. Non sembra che il secondo desiderio sia stato mai esaudito fosse anche per come ci dice l’Orsini nella sua Selva Enciclopedica Centese (vol. 2, pag. 1022) “l'affluenza continua dei Centesi al Monte della Guardia durante tutto il corso dell'anno, il numeroso loro intervento alla città dotta nei giorni in cui la Madonna viene recata e rimane esposta nella Metropolitana di Bologna, fecero sì che nella nostra città non sorgessero per la stessa delle particolari devozioni, che in caso non sarebbero state che un duplicato”.

L’elegante edicola visibile oggi gli fu costruita sopra, quella presente cioè sostituì quel semplice pilastro costruito dal Serra nel 1834. Non è dato a sapere perché nel 1884 Agostino Vancini edificò l’attuale sostituendo l’esistente, pare come ex voto; “vuole la leggenda” che, nel 1884 appunto, Agostino Vancini alla guida di un carro trainato da un cavallo, percorresse la strada del ponte che in ripida discesa scende verso Porta Pieve. Ad un tratto, inspiegabilmente, il cavallo si imbizzarrì e si gettò in una corsa sfrenata “zò per la ràta dal pònt”. L’uomo, rendendosi conto dell’impossibilità di fermare il cavallo invocò l’aiuto della Vergine e sopravvisse indenne al rovesciamento del carro (o calesse) su di lui, ma non solo, niente del carico che trasportava andò perso o rotto e così inspiegabilmente come si era imbizzarrito, il cavallo tornò mansueto e cheto; per grazia ricevuta edificò questa edicola a ringraziamento della Madonna di San Luca a cui si era rivolto. (libera interpretazione da testimonianze orali)

Di questa edicola non se ne conosce il progettista ma con buona probabilità il manufatto venne eretto sulla base di un progetto di Padre Angelo da Ferrara (al secolo Luigi Ragazzi), Minore Osservante, che fu tra i più noti e apprezzati cultori di architettura (in prevalenza legata a strutture della reli­giosità) operanti nell’Ottocento, egli, in data 3 giugno 1879 dalla chiesa bolognese della Madonna della Neve, inviò a don Antonio Lamborghini, parroco di Palata Pepoli,  una lettera con allegato un progetto di edificazione di un tempietto dedicato alla Madonna di San Luca, progetto che non ebbe il successo sperato tant’è che  la scelta di don Antonio Lamborghini per Palata Pepoli fu diversa; non ci sono prove, solo supposizioni e una evidenza …  quel progetto e la nostra edicola sono molto simili!

da L’EdicolaTempietto della Madonna di San Luca a Palata Pepoli

tra cronaca e storia,

pag. 30 - Disegni progettuali di parte del tempietto, della cupola e della cancellata


 

Nel gennaio 2022 sono iniziati lavori di restauro e risanamento conservativo del manufatto reso possibile grazie a un Patto di Collaborazione tra l'Associazione Crocetta odv e il Comune di Cento, proprietario dell'immobile; con la benedizione di don Paolo Marabini, preceduta dai discorsi del sindaco di Cento, dal progettista e direttore ai lavori architetto Alberto Ferraresi, e dal responsabile del restauro Luigi Soligo è stato ufficialmente riconsegnato alla città sabato 28 maggio 2022.

 

 

 

La benedizione di don Paolo Marabini


 

Il sindaco di Cento Edoardo Accorsi


Il responsabile del restauro Luigi Soligo


Il progettista e direttore ai lavori architetto Alberto Ferraresi    


la reintroduzione dell'immagine nell'edicola da parte di Giacomo Balboni presidente dell'associazione Crocetta odv

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