Il foro boario


Una vasta spianata si estendeva dall'attuale via Ugo Bassi fino a toccare la porta Mulina e l'Arco Clementino, che segnavano il confine con il piccolo porto della città, all'epoca punto di approdo del commercio fluviale. Nel corso dei secoli si sono svolte all'interno dell'area svariate attività e manifestazioni a seconda delle diverse esigenze della popolazione e alle usanze dell'epoca.

Era il punto più esterno dell'abitato, ricalcandone per un breve tratto il perimetro e separandolo in maniera netta dalla campagna coltivata circostante che si apriva subito fuori dalle porte della città. Primariamente su quella vasta spianata si teneva il mercato del bestiame che si svolgeva regolarmente in concomitanza con il mercato paesano che occupava la piazza e le vie centrali della città; contadini, proprietari terrieri, commercianti e mediatori vi si recavano per vendere o acquistare vacche, buoi e cavalli destinati al lavoro nei campi, alla produzione del latte e, una volta diventati troppo vecchi, alla macellazione.

In occasione delle fiere o nelle stagioni di maggior attività agricola, l'area del Foro si riempiva di gente e di partite di bestiame; nonostante il mercato fosse presente una sola volta alla settimana, era tale l'afflusso di persone e l'importanza di questo evento commerciale che quello spiazzo fu ribattezzato Foro Boario.

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